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I Paesi rivieraschi adriatico ionici e le Regioni adriatico ioniche italiane ormai da tempo realizzano scambi e collaborazioni di carattere culturale, mentre al momento sembrano ancora insufficienti le iniziative di cooperazione nell’ambito turistico.
La costituzione della Euroregione Adriatico Ionica può mettere a valore la cooperazione culturale fin qui realizzata e dare un vero impulso alla costruzione di intese in campo turistico.

Tra le prime iniziative da attivare è necessario operare una approfondita ricognizione di tutto quanto finora realizzato, sia con gli strumenti dei diversi programmi comunitari sia attraverso risorse dirette delle regioni e dei Paesi interessati.

Si propone perciò di creare uno “schedario” che contenga l’elenco delle attività svolte in campo culturale e scientifico, articolandolo per ambiti tematici e per ambiti territoriali nonché per fonti finanziarie, in modo da poter disporre di una vera e propria “mappa” dello stato delle relazioni di tipo culturale.

Sarebbe necessario, per costruire questa specie di archivio, poter dare un affidamento a un soggetto abilitato a condurre la ricognizione e a elaborare le informazioni.

In proposito si avanza la proposta di affidare questo compito all’OICS, Osservatorio per la Cooperazione delle Regioni italiane.
Sempre a proposito delle iniziative in ambito culturale, si propongono anche:
– sinergie e coproduzioni in campo teatrale e musicale;
– sinergie e coproduzioni in campo cinematografico, audiovisivo e documentaristico, attivando per questo aspetto le Film Commission locali, ove esistenti.
Per quanto riguarda il turismo, appare necessario che le Regioni e i Paesi interessati procedano nelle seguenti direzioni:

1. promuovere un piano di comunicazione comune, attraverso cui si possano informatizzare e proporre degli itinerari turistico-culturali che tengano conto della storia comune delle aree territoriali interessate: tali itinerari potranno individuare i siti archeologici, l’architettura e l’arte medievale e bizantina, i più importanti luoghi di culto delle diverse confessioni religiose, i siti storicamente significativi, le località protette dall’Unesco, i principali musei, nonché naturalmente i siti naturalistici di particolare pregio;

2. attivare iniziative di coordinamento degli operatori turistici, stimolando proposte che colleghino le due sponde adriatiche, soprattutto nella modalità del crocierismo, e puntando a destagionalizzare le attività.